Estrusione (35 cm)³

Installazione ambientale, Estrusione (35 cm)³, 2017, dimensioni emerse variabili (in posa a 35x35x35 cm), vetro e supporto metallico.

Il progetto Estrusione (35 cm)³ è rappresentato da un dispositivo-scultura che può essere immerso in acqua e che produce un’emersione di una porzione dello specchio acquatico interessato, rendendo visibile quello che di solito è nascosto “sotto” per effetto del riflesso della luce.

La prima volta è stato posizionato all’interno del progetto Un sentiero di segni/ Arte e Ambiente a cura di Alessandra Scappini, Sincresis, Empoli, 2017.

In un lago artificiale è stato posizionato sulla superficie dell’acqua un elemento cubico trasparente (mobile e riposizionabile) che permette l’osservazione, come dall’interno, dello stato dell’acqua, il suo dinamico rifluire e l’attraversamento di elementi naturali come foglie, rami, insetti.

Oltre all’installazione temporanea sono state prodotte una serie di fotografie che superano l’intenzione documentativa diventando opere che raccontano come il paesaggio sia una realtà antropica, creano una discontinuità di piani, nel caso degli scatti macro e una discontinuità visiva rimandando a una visione che incorpora il pensiero a tratti analogico e a tratti digitale.

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Extrusion 35 cm³

Environmental installation, Extrusion (35 cm)³, 2017, variable emerged dimensions (posing at 35x35x35 cm), glass and metal support.

The Extrusion (35 cm)³ project is represented by a sculpture device that can be immersed in water and that produces an emersion of a portion of the interested aquatic mirror, making visible what is usually hidden “under” due to the reflection of light.

The first time was placed within the project A path of signs / Art and Environment curated by Alessandra Scappini, Sincresis, Empoli, 2017.

In an artificial lake, a transparent cubic element (movable and repositionable) has been placed on the surface of the water, allowing observation of the state of the water, its dynamic flow and the crossing of natural elements such as leaves, branches, insects.

In addition to the temporary installation, a series of photographs have been produced that exceed the documentary intention, becoming works that tell how the landscape is an anthropic reality, they create a discontinuity of planes, in the case of macro shots and a visual discontinuity referring to a vision that incorporates sometimes analogical and sometimes digital thinking.